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Cucinare in barca a vela

cucinare in barca a vela 2
cucinare in barca a vela 2

2. CAMBUSA, CONSERVAZIONE DEI CIBI FRESCHI E STIVAGGIO | UTENSILI ED ACCESSORI DA CUCINA

Prima di salpare, sarebbe opportuno conoscere un itinerario di massima sensato in termini di percorrenze in miglia e punti d’approdo anche se il programma potrebbe essere del tutto rivedibile soprattutto in base alle condizioni meteo marine o per tanti altri motivi.

Fate inoltre i conti indicativamente di quante colazioni, pranzi e cene in barca a vela potreste consumare a bordo. A volte si è costretti a modificare i programmi ed occorre essere pronti per ogni evenienza: una cambusa idonea e ben fatta rende la navigazione più gradevole ed allieta l’equipaggio anche a fronte di imprevisti. Ho visto equipaggi genovesi partire con un barattolo di pesto, un pezzo di focaccia e poca acqua da bere a bordo: è sbagliato!

In alta stagione, quando possibile, prenotate per tempo il posto barca in porto se si predilige questa soluzione rispetto al pernotto in rada, peraltro non sempre raccomandabile. Io sinceramente prediligo l’esperienza in rada ma è comunque il comandante, per motivi di sicurezza, a cui spetta la decisione ultima in base, non solo alle condizioni, ma anche al tipo di barca, al pescaggio ed alle capacità del suo equipaggio. Pur atterrando in porto, non è detto che si mangi al ristorante, i negozi a volte sono già chiusi o comunque non nelle immediate vicinanze.

Suggerisco sin da subito di acquistare le cose importanti e pesanti tipo casse d’acqua, e bevande in genere facendone buona scorta e stivate tutto nei gavoni. Se navigate per lunghi periodi, è doverosa una scorta “segreta” di caffè, di olio di oliva e di acqua potabile.

E’ altrettanto importante avere un po’ di pane secco che si conserva bene ed a lungo e peraltro combatte il senso di nausea che capita anche solo per un po’ di “mare vecchio”. Gallette, friselle, cracker e grissini e 2 kg di pasta in più non hanno mai mandato in rovina nessuno anche se un altro aspetto delicato della cambusa è proprio l’aspetto economico.

Specialmente chi prenota un imbarco “alla cabina” non sempre sa che, oltre al costo di crociera, bisogna sostenere le spese di cambusa, carburante e porti. Se potete, lasciate fare a chi ha più esperienza: per risparmiare nella cambusa iniziale spendete di più dopo. Nei marina attrezzati e nelle isole minori i costi lievitano enormemente quindi, optate per questa soluzione solo per il pesce fresco, prodotti tipici locali ed eventuali rabbocchi di frutta, verdura e fresco in genere.

Frutta e verdura 

Non comprate verdura facilmente deteriorabile e frutta troppo matura se non la consumate subito. Pesche e pomodori in estate maturano in un solo giorno in barca quindi meglio prenderli un po’ indietro se potete ed inoltre non sempre c’è spazio in frigorifero: a volte si utilizzano delle ceste o delle reti appese nel quadrato o sotto il tavolo in dinette ma bisogna controllare tutti i giorni lo stato di maturazione e preparare in caso delle gustose macedonie di frutta e o dei minestroni o rattatouile di verdure varie.

Prodotti di qualità

Non sono sempre economici ma durevoli e raccomando in particolare l’acquisto di interessanti prodotti locali specialmente nelle isole tipo tonno in scatola di alta qualità, buzzonaglia, acciughe, colatura di alici e bottarga, miele, formaggi e affettati locali, paté, cipolle, pomodori e capperi, frutta, vini e liquori, pane rustico e dolcetti anche se non dovete dare per scontato che li troverete.

Per semplificare e fare una lista della cambusa razionale io utilizzo questo schema:

- Colazione | pranzo e cena | snack e bevande | pulizie, varie ed eventuali

- tipo di barca lunghezza capacità del frigorifero e dei portelli e dei gavoni a disposizione per lo stivaggio, se forno in dotazione

- Tipo di navigazione: crociera, trasferimento, regata, navigazione d’altura o banalissimo week-end

- durata della crociera, numero dei partecipanti e programma di massima

Informatevi sempre sulle effettive esigenze dell’equipaggio ed eventuali intolleranze facendo presente che comunque non si possono fare miracoli. E’ bene sapere che a bordo avete un frigorifero a pozzetto non sempre acceso. N.B. nelle lunghe navigazioni a vela il frigorifero si spegne per non scaricare completamente la batteria dei servizi; se invece navigate a motore, non c’è problema così come a bordo di imbarcazioni oltre i 50 piedi può esserci un generatore di corrente. Comunque il generatore genera anche rumore oltre che corrente ed è spiacevole in una rada silenziosa.

In regata o durante i trasferimenti o le navigazioni notturne limitate il consumo degli alcoolici anche se un po’ di rum nel the caldo d’inverno riscalda ma è saporifero e può rallentare le funzioni cognitive o più semplicemente i tempi di reazione in caso di manovra improvvisa.

Supervisionate personalmente lo stivaggio della cambusa specialmente il fresco ed il bere nel frigo se non volete che vi mettano l’insalata sotto i meloni o le bottiglie di vetro a testa in giù.

Se non stivate con un criterio preciso nei gavoni si perde ogni cosa.

Ricordate anche che in navigazione tutto deve essere messo in sicurezza perché la barca può viaggiare sbandata di bolina oppure ci può essere mare.

UTENSILI ED ACCESSORI DA CUCINA

Controllare bene cosa avete a disposizione: pentole, posate, grattugia etc. non sempre trovate la pentola a pressione che è comoda per accelerare i tempi di cottura e non consumare gas, ma bisogna saperla usare. Anche la pentola con lo scolapasta incorporato è cosa utile, non rovinate gli scarichi che sono in genere di materiale plastico e utilizzate l’acqua calda di cottura per lavare i piatti.

In barca ci si arrangia con quello che si ha o altrimenti si inventa: l’imbuto lo potete costruire con il collo di una bottiglia di plastica… ma non avere un cavatappi è cosa molto grave!

Per lavare i piatti ci sono vari metodi e si devono utilizzare detersivi indicati e bio; in genere se siete in mare aperto si possono sciacquare le stoviglie anche con l’acqua di mare, alcune barche hanno una pompa per avere l’acqua di mare in cucina - da non utilizzare assolutamente quando siete in porto, altri preferiscono attingere con un bugliolo (volgarmente secchio) legato con una cima direttamente dal mare chinandosi sullo specchio di poppa. Non fate mai questo tipo di operazione in navigazione avvolgendo la cima intorno alla vostra mano altrimenti rischiate di farvi male e cadere in acqua. Importante, non sciacquate mai la caffettiera con l’acqua di mare!

A bordo generalmente ci sono piatti, tazze e bicchieri in melamina un materiale plastico di alta qualità adatto al contatto con gli alimenti, lavabile e che non assorbe gli odori. Rispetto ai piatti di plastica | eco sostenibili, le stoviglie in melamina hanno l’enorme vantaggio di poter essere riutilizzate proprio come le stoviglie di casa pertanto non creano spazzatura ingombrante con problemi di smaltimento non indifferenti soprattutto se non toccate terra o scendete con un piccolo tender (gommoncino di servizio). In questi piatti gli spaghetti e la pasta in genere si mantengono più a lungo caldi e non rischiate di ribaltare il piatto se lo tenete in mano o di farlo volare via se siete in navigazione.

In cucina e soprattutto ai fornelli indossate almeno una maglietta al posto del grembiule da cucina, i fornelli in barca a vela sono generalmente basculanti e dotati di alcuni fermi per mettere in sicurezza pentoloni, caffettiere e quant’altro ed è una buona norma igienica e di prevenzione. Ho visto gente scottarsi in cucina nei modi più assurdi ed in barca bisogna evitare assolutamente di farsi male, quindi attenzione anche a dove riponete i coltellacci. Quando siete in navigazione tutto deve essere messo in sicurezza, in caso di emergenza piuttosto buttate nel lavandino quello che reputate possa ribaltarsi per via di un’onda, una virata e con la barca sbandata.

Ho il ricordo di un amico molto atletico una sera in rada. Arrivò un’onda improvvisa per effetto di qualche motoscafo o un traghetto, gridava aiuto, aiuto appeso all’oblò della cucina con le braccia ed i piedi sospesi da terra come un ginnasta che fa la croce agli anelli, il pentolone delle patate con tutto il suo contenuto d’acqua bollente si era riversato sul pagliolato della cucina (pavimento) e temeva di ustionarsi i piedi. Fortunatamente non è successo niente, le patate sono tornate nella pentola ed abbiamo fatto delle gran risate!

Esistono anche delle coperte ignifughe in fibra di vetro, in caso di fiammate o d’incendio: sono articoli brevettati molto utili e non rientrano nelle dotazioni obbligatorie di sicurezza come gli estintori. Ma non pensiamo al peggio e godetevi la vacanza!

Scherzi a parte, a volte un oggetto inutile e le idee geniali fanno la differenza, concludo evocando mio padre che un anno durante il periplo della Sardegna con una vecchia Aloa 34, la Totolona II, salvò la barca grazie ed un tappo di sughero di una damigianetta di vino. Perse l’asse dell’elica e tappò la falla grazie al suo amico Cherubino che intagliò abilmente a tempo di record il tappo in misura.

 

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